In teoria mi toccherebbe scrivere un pezzo sul Mágico González (non proprio qua), un attaccante nato a El Salvador che giocò in Spagna (Cádiz e Valladolid) per dieci anni. Una sorta di genio discontinuo, come Zigoni e Vendrame. Ma purtroppo non posso tralasciare la triste realtà del calcio italiano sotto tutti i punti di vista.
L'Italia, ancora una volta, si distingue per il suo modo particolare di affrontare le sue vicissitudini: I grandi problemi diventano sciocchezze e viceversa. Ormai mi sono accorto che questo paese bello e pazzo è stato creato per essere accettato così, senza possibilità di capirlo. Altrimenti diventiamo matti tutti quanti.
Sono passati nove anni da Calciopoli, e oggi la realtà è piuttosto chiara. Il reato c’è ma finisce in prescrizione. Perfino Luciano Moggi non è mai stato in galera. Inoltre, la Juventus chiede addirittura risarcimenti per i danni subiti. Non dobbiamo neanche dare per scontato che possa riprendersi i due scudetti persi a tavolino. Sarebbe la fine del calcio, il successo della mela marcia. La morale di un mondo in cui il contorno si mangia la bistecca.
Allo stesso tempo, sento Roberto Mancini alzare la voce sul discorso degli oriundi, esprimendo il suo disappunto sulla convocazione di Eder e di Vazquez. Forse ha già dimenticato che questa Nazionale è ancora alla ricerca della sua personalità, dell'atteggiamento di una volta, e uno dei motivi per cui c’è questa crisi riguarda tanto l'operato di gente come lui, che non ha mai cercato di sviluppare il settore giovanile. Non ha mai fatto niente per far crescere il vivaio e poi si permette di dire queste stupidaggini!
Insomma, l' Italia passeggia verso il nulla. Lotito, Moggi, Tavecchio sono gli eroi mentre Borsellino e Falcone sono morti. Giulio Andreotti disse un' inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. Questo, cioè Il Sistema, per Kafka era il cosiddetto Processo. Machiavelli nacque in questo “Belpaese”. Bisogna prenderlo in considerazione.
Sebbene questo sia un blog su Roma, mi sento di dire che in questo paese si parla di tutto tranne che di cose belle e di sport vero. L'Italia ormai è diventata debole con i forti e forte con i deboli. Il pallone è sporco di fango, quindi non è il momento di parlarne. Hanno vinto loro, perché anch'io mi sono dimenticato di Zigoni, di Vendrame, di Best o del Mágico González e ho tirato fuori i discorsi sugli oriundi e su Calciopoli. Io stesso sono senza uscita.