lunes, 30 de marzo de 2015

Il sistema





"Dipinge con il cervello e non le mani", (Michelangelo)

In teoria mi toccherebbe scrivere un pezzo sul Mágico González (non proprio qua), un attaccante nato a El Salvador che giocò in Spagna (Cádiz e Valladolid) per dieci anni. Una sorta di genio discontinuo, come Zigoni e Vendrame. Ma purtroppo non posso tralasciare la triste realtà del calcio italiano sotto tutti i punti di vista.
L'Italia, ancora una volta, si distingue per il suo modo particolare di affrontare le sue vicissitudini: I grandi problemi diventano sciocchezze e viceversa. Ormai mi sono accorto che questo paese bello e pazzo è stato creato per essere accettato così, senza possibilità di capirlo. Altrimenti diventiamo matti tutti quanti.
Sono passati nove anni da Calciopoli, e oggi la realtà è piuttosto chiara. Il reato c’è ma finisce in prescrizione. Perfino Luciano Moggi non è mai stato in galera. Inoltre, la Juventus chiede addirittura risarcimenti per i danni subiti. Non dobbiamo neanche dare per scontato che possa riprendersi i due scudetti persi a tavolino. Sarebbe la fine del calcio, il successo della mela marcia. La morale di un mondo in cui il contorno si mangia la bistecca.
Allo stesso tempo, sento Roberto Mancini alzare la voce sul discorso degli oriundi, esprimendo il suo disappunto sulla convocazione di Eder e di Vazquez. Forse ha già dimenticato che questa Nazionale è ancora alla ricerca della sua personalità, dell'atteggiamento di una volta, e uno dei motivi per cui c’è questa crisi riguarda tanto l'operato di gente come lui, che non ha mai cercato di sviluppare il settore giovanile. Non ha mai fatto niente per far crescere il vivaio e poi si permette di dire queste stupidaggini!
Insomma, l' Italia passeggia verso il nulla. Lotito, Moggi, Tavecchio sono gli eroi mentre Borsellino e Falcone sono morti. Giulio Andreotti disse un' inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. Questo, cioè Il Sistema, per Kafka era il cosiddetto Processo. Machiavelli nacque in questo “Belpaese”. Bisogna prenderlo in considerazione.
Sebbene questo sia un blog su Roma, mi sento di dire che in questo paese si parla di tutto tranne che di cose belle e di sport vero. L'Italia ormai è diventata debole con i forti e forte con i deboli. Il pallone è sporco di fango, quindi non è il momento di parlarne. Hanno vinto loro, perché anch'io mi sono dimenticato di Zigoni, di Vendrame, di Best o del Mágico González e ho tirato fuori i discorsi sugli oriundi e su Calciopoli. Io stesso sono senza uscita.

lunes, 23 de marzo de 2015

Bella Figura



"Les conozco, sé quiénes son, sus nombres, pero no tengo pruebas para demostrarlo", (Pier Paolo Pasolini)

En Italia, Fare bella figura significa quedar bien. Es trascendental comprender la naturaleza de este mensaje lacónico en todas sus esferas para poder sobrevivir. De lo contrario, sentirás permanentemente mis síntomas: rabia, impotencia, furia y deseos preocupantes de cargar un fusil.
Para no generalizar, me quiero centrar en Roma, en mi experiencia durante tres años, donde he adquirido una perspectiva bien distinta a la de mi época de erasmus, excesivamente reduccionista, banal y superficial.

Aquí lo importante es vestir bien, ser educado y promulgar el culto a la estética, más verbal que física, incluso. Eso se traduce, por ejemplo y en pocas palabras, en llamar hijo de puta utilizando un lenguaje tan fino y sutil que uno casi ni se da cuenta que está siendo insultado. Un ejemplo que se puede extrapolar a cualquier ámbito de la vida diaria, como la basura, donde hay cinco tipos de contenedores para que luego la gente sólo la introduzca en uno y, lo que es peor, los barrenderos la recojan tirando más fuera que dentro. O que hay cientos de policías en Termini -en teoría algo bueno, práctico y necesario- para hacer amistades, ser esbirros y trabajar en connivencia con los carteristas, traficantes y mafia china. Pero ahí están, inmaculados, haciendo como si protegen.

Luego están los masones, envueltos en túnicas con capucha y enjaulados en los espacios laberínticos de las iglesias para charlar, comer y confraternizar sus miserias y represiones. Según Sciacia, en su excelso Todo Modo, también meditar... Previo paso de asesinar, vender a sus madres si es que las conocen. Ojo, ahí hay individuos del mundo político, deportivo, gente del mundo del espectáculo y diversos órganos de poder. ¡Qué bello es vivir!, pensarán cuando salen de sus casas para hacer el bien de modo altruista.

Lo paradójico de este mundo artificial, bello, cautivador, mentiroso y dañino para la salud es que, todos los romanos (desde los masones hasta el último individuo del lugar) se asustan ante alguien que vaya de cara, le ven como el enemigo, el rebelde, el que hace brutta figura (quedar mal), y eso aquí es un sacrilegio. "Mátame, insúltame, róbame, lava dinero a la mafia, sé un pedófilo, pero intenta hacerlo con buenas palabras, revístelo de miel, de nube con azúcar". De lo contrario, y esto lo añado yo, cometerás el mayor de los pecados en este lugar contradictorio: ser una persona honesta, clara y visceral. Porque la visceralidad, si no se tiñe de belleza, ofende a dios. O a la iglesia. También a todo este mundo de cobardes que comulgan con Armani y el uso verbal de la palabra gentilissimo y derivados.